Moby Dick o il richiamo dell’oceano

Deve essere qualcosa legato al clima. O forse semplicemente all’ostinato stato d’animo che ti fa attendere l’inverno, e più specificamente il Natale per sorprenderti poi a pensare ad un placido oceano, disperso sotto il sole dei tropici.

Le storie di mare hanno mi fanno questo effetto. 978880621186MEDNon è che passi tutto il tempo a pensarci. Solo, quando lo faccio poi non smetto più di farlo. E succede che, per una strana congiunzione del destino, negli ultimi giorni tante cose mi hanno rediretto in quel particolare arcipelago della mia mente.

Succede per esempio, che una mattina a colazione mentre pasteggio a latte e biscotti mi imbatto in un articolo della Lettura che parla della nuova traduzione di Moby Dick a cura di Ottavio Fatica.  Ricordo di averlo letto nella traduzione di Cesare Pavese ai tempi dell’università. Il linguaggio era arcaico ancor prima che epico e tutto sommato mi era sembrato che non fosse all’altezza del mito del leviatano. Eppure nell’analisi accurata della Lettura si evince che la nuova versione rimane più fedele a Melville, anche lui marinaio per sentito dire. Trattiene la sua BannerMobile_InTheHeartOfTheSea_TrailerDebut_0epicità, e racconta la versione mitizzata del naufragio della baleniera Essex a causa di un capodoglio bianco. Melville ne era venuto a sapere e ne scrisse. E non penso sia un caso che la nuova traduzione di un classico della letteratura marina emerga proprio quando al cinema si palesa la nuova fatica di Ron Howard. Il buon vecchio Richie Cunningham sembra voglia fare il possibile per entrare nel gotha dei grandi cineasti di matrice americana. Il suo, the heart of the sea (gli appasionati di Titanic sono pregati di farsi un giro, qui non si parla di diamanti e di dame dell’altà società) proprio del naufragio dell’Essex racconta. E, a giudicare dalle immagini rilasciate, lo fa con quel tono epico a cui ormai Howard ci ha abituato già da un po’. la scelta di Chris Hemsworth nel cast strizzerà pure l’occhio ai nerd ed alle ragazzine, ma sulla crudità della pellicola, sono pronto a scommetterci sin da ora.

E, del resto, anche il mio primo amore fantascientifico parte da storie di assalti di mostri marini inspiegabili. E’ già qualche anno che l’edizione integrale Penguin di 20000 leghe sotto i mari compare sul mio comodino. Continuo a ripetermi che devo aspettare la buona occasione per leggerlo. Ma parafrasando Paul Giamatti in Sideways, avere un libro del genere e di per sé una buona occasione.

Con lo stesso criterio mi sto dedicando alla rilettura integrale (mai completata in passato, in realtà) di Corto Maltese. Ho l’edizione uscita poco più di un lustro fa per i tipi dell’Espresso. E devo dire che solo l’apparato redazionale vale bene la rilettura. C’è Umberto Eco tra gli altri, grande appassionato di fumetti e di avventura. La sua analisi della Ballata del Mare Salato è spiazzante. E Corto, alla stregua di Ken Parker, è quel tipo di eroe che va centellinato ed assaporato. Forse è una idiosincrasia mia, ma. soprattutto all’inizio, somiglia al giovane Keith Richards (e visto l’argomento potrei quasi aggiungere al giovane padre di Jack Sparrow senza tema di essere smentito), e tanto basta per farmelo piacere.

corto1Dopo una attesa di più di un anno, sono riuscito ad accaparrarmi Sotto il sole di mezzanotte, il Corto Maltese apocrifo di Canales e Pellejero. Amo queste deviazioni. Vado pazzo di quei percorsi sghembi che permettono di reincontrare un personaggio di cui si pensava non si sarebbe saputo più nulla. Ma, in questo caso, mi sento un po’ a disagio. Il volume è ben confezionato, e la storia di sicuro arricchisce il canone Maltese. Tuttavia sembra il disco dei Beatles di una dimensione parallela. C’è la presenza di Corto, quello che faccio fatica ad individuare è la sua essenza.

Amo le storie che non si arrestano. Che trovano il modo di essere sempre raccontate. Anche in questo caso spero che dal forziere di Corto emergano nuovi particolari sulla sua vita, sul suo mito. E che abbia l’occasione di abituarmi, dondolando magari sotto un’amaca al chiaro di luna, alle nuove, gagliarde variazioni cromatiche del marinaio della Valletta.

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oggi lo vedi, domani lo provi, dopodomani lo condividi

Eccoci qui. Pronti a salpare per questa nuova avventura. Voi che ci leggete, che magari siete arrivati qui al varo solo incuriositi da quel numero, 42, vi chiederete perchè all’alba del 2016 una nuova rivista online. Una rivista con la presunzione di spaziare su tutto l’immaginario che noi nerd, si questo è il nostro manifesto!, abitiamo sin dagli anni ’70. Quella commistione Untitled-4smalldi cinema, fumetti, musica. Un pizzico di videogiochi. La magia recente delle serie TV. La nostra missione è imbarcarci verso un’analisi profonda, condita di considerazione squisitamente personali, magari un pò gonze, altre volte più puntuali, ben miscelate ,esattamente come le personalità che costituiscono il collettivo 42.

Il Collettivo, noi che siamo dietro questo schermo luminoso a condividere le nostre considerazioni, come facciamo ogni sabato mattina, come facciamo ogni volta che qualcosa di nuovo ci travolge e ci lascia senza parole. 42 ci unisce, come la risposta a tutte le domande. Noi veniamo da diverse esperienze, con diversi gusti e sicuramente diverse esperienze che ci hanno portato a decidere che è arrivato il momento per costruire assieme.

E allora costruiamo. Cosa troverete su pagina 42 ?

Di sicuro poche novità, il web è già pieno di commenti aggiornati in tempo reale. Non abbiamo il tempo, e forse la voglia, di misurarci su un territorio così battuto. Il nostro progetto copre più spazi, e se tutto va come deve, più media, per cui ci dedicheremo alle cose che amiamo e che ci portiamo dietro. Ci saranno delle recensioni, di pezzi storici del nostro immaginario. Magari ribaltati in chiavi insospettabili. E ci sarà spazio per confrontare le cose che ci fanno discutere, polemizzare, ma alla fine, appassionare.

Nei prossimi mesi definiremo un itinerario, che si sposterà su un mondo ampio e frastaglaito. Un itinerario multidimensionale, cross mediale, destrutturato. Speriamo che il nostro viaggio sia il più avventuroso ed inteso possibile.

e speriamo che voi, voi siate con noi, crescendo assieme.

collettivo42