Star Wars Episodio VII : attenzione spoiler alert!
L’ho fatto. Dopo una notte insonne, consumata nell’attesa, questa mattina allo spettacolo delle 10:00 ero in sala Energia al cinema Arcadia aspettando che lo schermo si colorasse di nero e mi trasportasse in una galassia lontana lontana.
Era il momento della verità. il franchise sarebbe stato maledetto per sempre da una serie di sequel paccottiglia o finalmente la Forza sarebbe tornata a scorrere potente in tutti noi?
Ho atteso. Ho pazientato e, alla fine, mi sono immerso nell’universo che una volta fu appannaggio di George Lucas.
Pochi giorni fa ho scritto che per JJ Abrams nutro fiducia illimitata. E’ cresciuto vedendo quei film, ne ha apprezzato il linguaggio e, quando ci si è confrontato (Super 8, i due Star Trek) ha saputo infondere linfa nuova ad idee che oramai fanno parte dell’immaginario comune. La sua chiave di lettura è ultramoderna e spesse volte coraggiosa.
Perciò cosa aspettarmi da questo Star Wars?
Devo dire molto. Sono passate tre ore da quando sono scorsi i titoli di coda (e ce ne vogliono altre 5 perchè torni a rivederlo) e l’entusiasmo ancora non mi scende. Ci sono alcuni punti che meritano di essere analizzati più approfonditamente, perciò attenzione, spoiler alert!
Cominciamo dall’antefatto. L’impero è scomparso dopo Yavin ma un nuovo ordine ne ha preso il posto. Una organizzazione che ne ha ereditato la gerarchia, la fascinazione per il lato oscuro e gli stormtrooper in parata. C’è una Resistenza. Attenzione a questa differenza tre Ribellione (pre Yavin) e Resistenza. In america ci hanno messo tanto l’accento. Personalmente l’impatto che percepisco è che trent’anni dopo l’imperatore si sta ancora combattendo una battaglia per la libertà dal giogo di un potere assolutista. Che ha un leader molto, molto affascinante. L’impatto grafico è simile a quello di un Thanos in stile cinematic universe, ma la mia potrebbe benissimo essere un’ottica viziata.
Quello che manca, e che conduce a questa nuova storyline è la ricerca di Luke Skywalker, scomparso dopo che un suo allievo (indovinate chi ?) è passato al lato oscuro.
Le vicende che vengono messe in moto da questa ricerca porteranno Finn e Rey i due protagonisti indiscussi ad incontrarsi e ad incontrare una pletora di vecchie glorie suscitando più e più volte calorosi applausi da parte del pubblico in sala.
Credetimi è difficilissimo scriverne evitando di parlare degli eventi. Mi limito a dire un paio di cosette :
Dal punto di vista estetico, il film è una delizia per gli occhi dal primo all’ultimo momento. Il design di veicoli e archittetture è necessariamente figlio della prima trilogia, pur inglobando alcuni particolari che derivano dai manga e per certi versi dal fumetto europeo di fantascienza. Lo stacco più evidente è con la seconda trilogia.
Non c’è più quella grandeur imperiale, quei palazzi fastosi o quelle civiltà aliene molto, molto cartonesche. Al contrario il panorama di Episodio VII è connesso direttamente alla trilogia classica, con una tecnologia se possibile ancora più rugginosa e fatisciente. Tutto viene riciclato, nulla luccica. Basta pensare a dove incontriamo per la prima volta Rey (intenta a recuperare pezzi dai rottami di una star destroyer) , al braccio rosso di C3PO, tutto è vittima dell’entropia. Lo stile survivalista di Abrams predomina anche nella nuova arma, la Starkiller che vanta un’estetica apocalittica.
Dal punto di vista dell’interpretazione dei personaggi e della saga non posso che essere soddisfatto. Tutti rimangono fedeli a loro stessi pur evidenziando una evoluziona precisa e dannatamente moderna. Ogni tanto si percepisce un pò un area da attrazione turistica di Star Wars (Mamma guarda Akbar!) ma alla fine l’effetto nostalgia non riesce a prevalere. E, anzi, si è subito rapiti dal nuovo canone che non fa mancare per nulla l’Universo Espanso.
E qui siamo al tasto dolente : avevano ragione. Abrams non poteva muoversi liberamente in un canone di libri, fumetti e games durato trent’anni. Ha mantenuto qualche buona idea, ma, necessariamente, l’universo che ha cominciato a delineare in questo primo episodio aveva bisogno di più aria. Ci sarà comunque un nipote di Anakin che si chiama Ben, non temete (ristata sinistra!).
Da questo punto di vista il marketing è stato geniale. Hanno fatto trapelare un mare di aringhe rosse e veramente poco di quello che ci si aspettava (e di supposizioni in quest’anno ne abbiamo sentite tante) alla fine compare sullo schermo. Solo un colpo di scena, sul finale, avevo previsto. Ma non aspettatevi che vi dica quale!
Non si può che essere contenti del distacco pressochè totale dalla seconda trilogia. anche dopo 136 minuti, non c’è un solo istante di quel senso di inadeguatezza che si percepiva neglia anni duemila. Il canone di Star Wars è tornato sul serio, e questa volta non ci sarà nessun Jar Jar Binks a mandarcelo di traverso.
La trama è molto interessante e lascia parecchi presupposti per i prossimi episodi. Se vogliamo è l’unica furbata di Abrams (che però anche i ragazzi di Bioware adottarono scrtivendo la sceneggiatura di Knights of the old republic per il primo xbox)*. Ma tutto è estremamente ben bilanciato da un intreccio, denso ed emotivamente coinvolgente. Ci sono risvolti intensi ed insospettabili. E almeno tre o quattro punti davvero ben gestiti.
Se devo fare un paragone con tutti i film usciti fino ad ora, direi che per realizzazione tecnica, tematiche e zeitgast, questo potrebbe essere di gran lunga il più bel Star Wars mai girato. Di certo Il più bello dal 1983.
E se questo non è abbastanza…
*SPOILER ALERT la trama è archetipica e ricalca sotto un certo punto di vista quella di a new hope. Almeno, gli eventi chiavi sono gli stessi : La ribellione entra in possesso di dati segreti. L’ordine nuovo cerca di recuperarli e cattura qualcuno. Un droide scappa con le informazioni. Incontriamo il cattivo Sith. Il droide incontra il Jedi inconsapevole ed insieme incontrano il cacciatore di taglie. Fuga sul millenium Falcon. Un sistema viene distrutto. Si stabilisce un legame emotivo con il Sith. Il Jedi incontra il suo destino e recupera una spada laser. C’è un piano per distruggere il planetoide arma segreta. Muore il vecchio saggio. I ribelli vingono e sono pronti a fare il passo successivo.
Tutto vero. Ma è come dire che le canzoni sono oltre un certo punto banali perchè composte tutte dalle solite 12 note. Lasciate fare a melodia e assoli prima…
flywas