il meglio del 2015

Con il 2016 oramai iniziato è tempo di fare qualche bilancio su cosa ci ha lasciato di interessante il 2015. Se devo essere onesto,  quest’ultimo anno è stato un pò scevro di colpi grossi, e, anche se il pubblico dei nerd è sempre affamato, la maggior parte delle uscite interessanti si sono concentrate nell’ultimo mese dell’anno, in cui è chiaro che le strenne Natalizie avrebbero fatto la differenza.

Se partiamo dal cinema, non possiamo non considerare il 2015 come l’anno che ci ha portato indietro Star Wars! sembrava impossibile solo una quindicina d’anni fa, quando la seconda trilogia spopolava, ma con questa pellicola JJ Abrams ha riportato in vetta il franchise. image003E dire che in pochi giorni è diventato il film con i maggiori incassi della storia del cinema, la dice lunga su come la pellicola abbia colpito nel segno. Il record come maggiori incasso era stato già sbaragliato quest’estate con il carino Jurassic World. A molti non è piaciuto. A quasi tutti è sembrato giusto un film di dinosauri. Ma, cos’altro c’era da aspettarsi? Jurassic World è piacevole proprio perchè è puro e semplice entertainmet! L’ennesimo capitolo della saga degli Avengers targato Joss Whedon scivola che è un piacere. Personaggi rppresentati perfettamente, trama avvincente ed effetti speciali da urlo. Non c’è molto altra da aggiungere, a parte, wow! Ultime tre pellicole che meritano menzione, il divertentissimo Mad Max Fury Road, completamente fuori di testa e dotato di un’estetica al limite del genio, l’interessante Boyhood che, in certi casi commuove di lacrime vere ed infine lo scoppiettante The Walk, a cui sconsiglio a tutti i deboli di cuore la visione in 3D.

les-revenants2Le serie TV quest’anno hanno raggiunto, complice l’avvento di Netflix, l’apoteosi. MEntre the Big Bang Theory produce una spassosissima stagione 8, e, naturalmente Daredevil e Jessica Jones sono due prodotti Marvel godibilissimi, il meglio lo offre la commedia indie Orange is the new Black di cui sto letteralmente divorando le prime tre stagioni. In ambito fatti strani ed inspiegabili, la seconda Stagione dei Revanants forse era meglio restasse nel cassetto. Eppure a due mesi dalla messa in onda, devo ancora capire se ne voglio di più o vorrei essermi fermato prima.  Carine le tre stagioni di Lilyhammer per finire, ma solo per i nostalgici dei Soprano. Se invece Star Wars è òa vostra medicina, correte a recuperare la seconda stagione di Rebels. orangeisblackheaderForse il character design è un po’ più giocattoloso dell’incomparabili sei stagioni di the clone wars, ma la storia sta crescendo. A vista d’occhio.

In ambito di scrittura mi sento di consigliare solo due volumoni veramente eccezionali. Da una parte il ritorno col botto di Fred Vargas quest’anno regala una meravigliosa rentree per il commisario Adamsberg. Come tutti gli anni in cui c’è un romanzo fresco della Vargas, le nottate di agosto sono il periodo migliore per goderne. E anche quest’anno, la missione è riuscita. La storia è tra le più intricate. Una trama abbastanza lineare ma, in compenso, un intreccio quasi barocco! Per gli amanti delle ripoposizioni, quest’anno ha segnato l’uscita della nuova edizione di Moby Dick. So bene che molti si saranno dedicati a questo volume nell’edizione tradotta da Pavese, mentre altri avranno direttamente abbandonato la fatica scoraggiati dall’incombente numero di pagine. 9788845280672Ma credetemi, questa edizione rende giustizia alla storia originaria, restituendone epicità e tremebondo vigore!  Se siete come me, incapaci di vivere senza un briciolo di magia nel cuore, non potrete ignorare la nuova edizione illustrata del primo romanzo di Harry Potter. Le illustrazioni sono davvero gradevoli, simili il giusto a quelle della trasposizione filmica. Bompiani infine ci diletta e dopo l’atlante dei luoghi maledetti, quest’anno dà alle stampe l’atlante delle città abbandonate che, grazie ad uno stile molto vintage diventa un prodotto godibilissimo ed un ottimo source book per gli amanti del buon vecchio Martyn Mystere. A proposito di fumetti, quest’anno i grandi volumi brossurati non sono certo mancati. Mi sento di menzionare a tutti i costi l’omnibus dell’Orion di Walter Simonson, solo in lingua originale. 5949883Orion è certamente uno dei personaggi più interessanti creati da Jack Kirby, e Simonson, sin dai tempi del suo primo Thor, ha dimostrato di saper fare miracoli con mitologia ed evoluzione. per gli amanti di Ken Parker va segnalata la nuova edizione del meglio delle storiein formato cartonato. Questa volta cartonate. Anche il ritorno di Corto Maltese è da segnalare sul calendario anche se fa uno strano effetto non leggervi accanto il nome di Hugo Pratt. Nel frattempo, non resta che applaudire alla Panini Comics altri due volumi della Guardia dei Topi e l’idea di proporre, in maniera identica agli originali i cicli di sei storie in volume di Moon Knight e She-Hulk. Per la verità, tutti i volumi cartonati a dorso bianco della serie MArvel Now andrebbero considerati, vista l’altissima qualità del prodotto.

In ambito videoludico, mentre devo ancora confrontatmi col nuovo Fallout, posso confermarvi che i giochi dell’anno sono stati il terzo the the-witcher-3-2-05Witcher, semplicemente spettacolare ed il nuovo Batman Arkham Knight con tutta la sua vagonata di DLC. Qualche riserva continuo a nutrirla per il nuovissimo Assassin’s Creed, mentre mi sebra che Rise of Tomb Rider sia tra le poche esclusive temporali Xbox One che possa fungere da killer application!

Musicalmente il mio Spotify mi dice che i Foo Fighters hanno padroneggiato le mie ore passate ad ascoltare musica. Eppure secondo me è stato un grande anno per Jesse Malin e Ryan Adams. ed in ambito ristampe per Bruce Springsteen e la sua collezione dedicata a the river. Dal punto di vista dance il nuovo lavoro dei Chemical Brothers non delude e, a dirla tutta, il mio amore incondizionato va a Giorgio Moroder ed al suo trionfale rientro sulle scene. 971430Bellissimi anche i nuovi lavori di Public Broadcasting Service e Calibro 45. In ambito italiano, il miglior album è quello di cover Dylaninane di DeGregori. Con una menzione speciale allo Stato Sociale!

insomma un anno interessante, che per il momento chiude qui!.

Fino alla prossima!

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Moby Dick o il richiamo dell’oceano

Deve essere qualcosa legato al clima. O forse semplicemente all’ostinato stato d’animo che ti fa attendere l’inverno, e più specificamente il Natale per sorprenderti poi a pensare ad un placido oceano, disperso sotto il sole dei tropici.

Le storie di mare hanno mi fanno questo effetto. 978880621186MEDNon è che passi tutto il tempo a pensarci. Solo, quando lo faccio poi non smetto più di farlo. E succede che, per una strana congiunzione del destino, negli ultimi giorni tante cose mi hanno rediretto in quel particolare arcipelago della mia mente.

Succede per esempio, che una mattina a colazione mentre pasteggio a latte e biscotti mi imbatto in un articolo della Lettura che parla della nuova traduzione di Moby Dick a cura di Ottavio Fatica.  Ricordo di averlo letto nella traduzione di Cesare Pavese ai tempi dell’università. Il linguaggio era arcaico ancor prima che epico e tutto sommato mi era sembrato che non fosse all’altezza del mito del leviatano. Eppure nell’analisi accurata della Lettura si evince che la nuova versione rimane più fedele a Melville, anche lui marinaio per sentito dire. Trattiene la sua BannerMobile_InTheHeartOfTheSea_TrailerDebut_0epicità, e racconta la versione mitizzata del naufragio della baleniera Essex a causa di un capodoglio bianco. Melville ne era venuto a sapere e ne scrisse. E non penso sia un caso che la nuova traduzione di un classico della letteratura marina emerga proprio quando al cinema si palesa la nuova fatica di Ron Howard. Il buon vecchio Richie Cunningham sembra voglia fare il possibile per entrare nel gotha dei grandi cineasti di matrice americana. Il suo, the heart of the sea (gli appasionati di Titanic sono pregati di farsi un giro, qui non si parla di diamanti e di dame dell’altà società) proprio del naufragio dell’Essex racconta. E, a giudicare dalle immagini rilasciate, lo fa con quel tono epico a cui ormai Howard ci ha abituato già da un po’. la scelta di Chris Hemsworth nel cast strizzerà pure l’occhio ai nerd ed alle ragazzine, ma sulla crudità della pellicola, sono pronto a scommetterci sin da ora.

E, del resto, anche il mio primo amore fantascientifico parte da storie di assalti di mostri marini inspiegabili. E’ già qualche anno che l’edizione integrale Penguin di 20000 leghe sotto i mari compare sul mio comodino. Continuo a ripetermi che devo aspettare la buona occasione per leggerlo. Ma parafrasando Paul Giamatti in Sideways, avere un libro del genere e di per sé una buona occasione.

Con lo stesso criterio mi sto dedicando alla rilettura integrale (mai completata in passato, in realtà) di Corto Maltese. Ho l’edizione uscita poco più di un lustro fa per i tipi dell’Espresso. E devo dire che solo l’apparato redazionale vale bene la rilettura. C’è Umberto Eco tra gli altri, grande appassionato di fumetti e di avventura. La sua analisi della Ballata del Mare Salato è spiazzante. E Corto, alla stregua di Ken Parker, è quel tipo di eroe che va centellinato ed assaporato. Forse è una idiosincrasia mia, ma. soprattutto all’inizio, somiglia al giovane Keith Richards (e visto l’argomento potrei quasi aggiungere al giovane padre di Jack Sparrow senza tema di essere smentito), e tanto basta per farmelo piacere.

corto1Dopo una attesa di più di un anno, sono riuscito ad accaparrarmi Sotto il sole di mezzanotte, il Corto Maltese apocrifo di Canales e Pellejero. Amo queste deviazioni. Vado pazzo di quei percorsi sghembi che permettono di reincontrare un personaggio di cui si pensava non si sarebbe saputo più nulla. Ma, in questo caso, mi sento un po’ a disagio. Il volume è ben confezionato, e la storia di sicuro arricchisce il canone Maltese. Tuttavia sembra il disco dei Beatles di una dimensione parallela. C’è la presenza di Corto, quello che faccio fatica ad individuare è la sua essenza.

Amo le storie che non si arrestano. Che trovano il modo di essere sempre raccontate. Anche in questo caso spero che dal forziere di Corto emergano nuovi particolari sulla sua vita, sul suo mito. E che abbia l’occasione di abituarmi, dondolando magari sotto un’amaca al chiaro di luna, alle nuove, gagliarde variazioni cromatiche del marinaio della Valletta.

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